San Severo è il punto di riferimento di quella subregione pugliese, alle porte del Gargano, indicata spesso come “Daunia”, dal nome delle antiche civiltà del posto. Il più grosso dei comuni di quest’area, è anche l’indicazione principale per gli snodi commerciali e turistici, anche se ancora la sua economia ruota più sull’agricoltura.
Cinquantamila abitanti raccolti in un centro ricco di storia, circondato da natura unica e da tracce di antichi popoli che qui hanno lasciato anche tradizioni e sapori. Da San Severo ci si può spingere in ogni direzione della provincia di Foggia, è una ottima base per chi vuole alloggiare in una comunità a misura d’uomo e di relax, a pochi chilometri dalle spiagge “star” e dai sentieri naturali più belli.
Oggi partiremo per un viaggio alla volta di questa Città d’arte che ha molto da offrire, sia in termini naturalistici che architettonici. Ecco cosa vedere a San Severo e nelle sue immediate vicinanze: buon viaggio!
Indice dei contenuti
- Storia di San Severo
- Cattedrale dell’Assunta
- San Lorenzo
- Centro storico
- I dintorni di San Severo
- Conclusioni
Storia di San Severo
San Severo nasce da una leggenda. Nel VI secolo dopo Cristo, infatti, allo scopo di convincere più persone possibile alla conversione, il vescovo di allora portò ad esempio – ai greci pagani che abitavano quel villaggio – la storia del governatore Severo. Si trattava, a suo dire, di un terribile comandante che egli stesso aveva convertito alla parola di Cristo, facendone appunto un uomo di fede e un santo.
Così quella regione che un tempo era stata dei Dauni, e prima ancora di cacciatori preistorici che adoravano la natura, si trasformò in un centro monastico e religioso molto importante. La vicinanza a Monte Sant’Angelo favoriva i pellegrinaggi, e i pellegrinaggi favorivano commerci e benessere.
Non stupisce, quindi, che ben presto intorno al monastero si formò una cittadina vivace e popolosa. Durante il Medioevo la fama di San Severo crebbe al punto che perfino i sovrani vi trascorrevano dei periodi di riposo e nel XV secolo divenne capoluogo della provincia della Capitanata, gestita da giudici feudatari. Nel XVI secolo, San Severo divenne città regia, ovvero proprietà dell’imperatore Carlo V, e di conseguenza “intoccabile”.
Tuttavia a fine secolo la città fu “acquistata” dal principe Di Sangro che da quel momento diede vita alla nobile casata dei Sansevero. Divenuta proprietà privata, perse il primato di capitale provinciale e da qui iniziò un declino peggiorato dal terremoto del 1627 che colpì l’intera Daunia devastando tutto.
La peste e le dominazioni successive completarono il quadro del degrado di San Severo, che si sarebbe ripresa soltanto nel XIX secolo. Prima (1811) tornando al rango di città capitale, poi (1864) aiutando i Savoia a combattere i briganti della regione. Fu fornita di mezzi, vie di comunicazione e scuole trasformandosi in un punto di riferimento per la Puglia settentrionale.
Cattedrale dell’Assunta
Ammirare San Severo significa ammirare le sue chiese. Ce ne sono diverse, tutte splendidamente decorate. In particolare spiccano le torri campanarie, che culminano quasi sempre in tetti a guglia formati da ceramiche dipinte in mille colori. Un sapore quasi arabo in una delle città più cattoliche di Puglia!
E se la cattedrale dedicata all’Assunta e a San Severo appare piuttosto semplice, con la facciata neoclassica e le decorazioni barocche limitate solo all’interno, sfoggiano tutta la loro bellezza chiese come la matrice di San Severino. Situata sulla via francigena dei Longobardi, questo edificio esiste dal X secolo, sebbene sia stato riedificato e ampliato più volte (nei secoli XIII, XVII e XVIII).
Conserva ancora oggi una facciata romanico-gotica, con una alta torre campanaria in pietra grezza. Dentro è ricca di decorazioni e opere d’arte di epoca barocca, con ben nove cappelle – di cui una più grande, il “cappellone della Madonna Rifugio dei Peccatori”, completate da altari marmorei e statue preziose. La chiesa di San Severino oggi si fregia del titolo di “monumento nazionale”.
San Lorenzo
Monumento nazionale è anche la barocca San Lorenzo, la cui facciata è un’opera d’arte che contrasta con gli interni molto più semplici. Sono meravigliosi esempi di barocco anche le chiese Madonna della Pietà, San Giovanni Battista, Beata Vergine del Soccorso.
San Severo fu per secoli sede di prestigiosi conventi, oggi divenuti sedi di uffici ed enti pubblici: l’ex convento dei Celestini è oggi il palazzo del Municipio, quello delle Benedettine è stato sede el Tribunale, quello dei Francescani è oggi la sede del Museo dell’Alto Tavoliere. A tal proposito, questo museo è una meta interessantissima da visitare!
Centro storico
Il centro storico di San Severo è di per sé un museo a cielo aperto. Non soltanto perchè, nonostante terremoti e guerre, ha mantenuto intatta la struttura medievale – sebbene oggi abbellita quasi solo da palazzi barocchi, ma anche perchè mescola abilmente stili di epoche diverse. Nell’insieme, però, non è un colpo d’occhio fastidioso anzi, tutto si amalgama in piena armonia.
Assolutamente da non perdere, a San Severo: un tour delle cantine ipogee, enormi stanze scavate nella roccia per conservare il vino, e qui chiamate “le cattedrali sotterranee”.
I dintorni di San Severo
San Severo è il cuore del Tavoliere delle Puglie, che la città celebra con un museo dedicato. Ma nella “pratica”, sono tantissime le escursioni che si possono fare nel territorio. Oltre ai bellissimi borghi dei monti della Daunia, si trovano località impregnate di mito. Ad esempio Castel Fiorentino, luogo di sepoltura di Federico II. Restano solo le rovine di questa antica città, ma si intuisce ancora la grandezza della reggia e della chiesa.
La vicina Torremaggiore era il luogo natale del duca Di Sangro e conserva appunto il palazzo ducale dell’uomo che legò il proprio nome a San Severo. A poca distanza da Torremaggiore si possono raggiungere facilmente due laghi: il lago di Lesina e il lago Varano, nel pieno della bellezza del Gargano. Le spiagge più belle sono proprio a pochi passi.
Infine, chi vuole visitare anche Foggia non deve far altro che saltare su un bus locale che collega San Severo al capoluogo in mezzora soltanto.
Conclusioni
San Severo è il punto di riferimento di tutti i collegamenti per la Daunia. Qui infatti esiste il casello di uscita dell’autostrada A14 che connette Bologna a Taranto, qui si trova la stazione finale per chi arriva qui in treno. Dalla stazione ferroviaria di San Severo i collegamenti tramite gli autobus locali vi porteranno ovunque nel territorio.
San Severo è anche direttamente collegata con i due aeroporti di Pescara e di Bari, grazie alle strade statali e ancora alla autostrada A14. Se siete nei paraggi, potete raggiungere facilmente i comuni limitrofi come Torremaggiore, San Marco in Lamis e San Paolo di Civitate che meritano senz’altro una visita.
Il nostro viaggio in questo comune pugliese termina qui. Abbiamo scoperto cosa vedere a San Severo, una città d’arte ricca di chiese e bellezze architettoniche degne di nota. Non vi resta che preparare le zaino e partire.