Posta nell’area metropolitana di Bari, Santeramo è il Comune più in alto con i suoi 489 metri di altitudine. Boschi, grotte, valli e altipiani, caratterizzano il territorio intorno a questo piccolo borgo abitato da circa 25000 abitanti. Oggi ci addentreremo in questi luoghi e scopriremo cosa vedere a Santeramo in Colle e nelle sue immediate vicinanze.
Le Murge, naturalmente, la fanno da padrone, insieme alla nebbia che spesso avvolge questo paesino, specie in inverno, regalando un alone di mistero ai boschi di querce. È il Comune, in media, più freddo del comprensorio barese; non è raro vedere la neve nel periodo invernale. Un’ampia pianura costituisce il terreno fertile di Santeramo; la zona, denominata le Matine, un tempo palude, è destinata alla coltivazione di cereali e conta molti insediamenti rurali.
Non vi resta che mettervi comodi e proseguire nella lettura, scopriremo tutto quello che questo comune del Barese ha da offrire sia dal punto di vista paesaggistico che culturale, senza tralasciare le bontà culinarie. A Santeramo, infatti, è possibile degustare ottime carni, come vedremo nel dettaglio più avanti. Buon viaggio!
Indice dei contenuti
- Santeramo in Colle: origini e storia
- Centro storico
- Grotta di Sant’Angelo
- Curiosità ed eventi a Santeramo in Colle
- Il pane di Santeramo in Colle
- Altamura
- Gioia del Colle
- Gravina
- Conclusioni
Santeramo in Colle: origini e storia
Le origini di Santeramo sono molto antiche. Gli studi e i ritrovamenti archeologici stimano la nascita del primo villaggio in epoca preromana, intorno al IX secolo a.C.: una città Peuceta sviluppato sul promontorio nei pressi delle zone fertili.
Gli scavi hanno portato alla luce due oggetti particolari, unici in Italia, la cui origine deve ancora essere approfondita. Si tratta di un peso da telaio con la raffigurazione su entrambi i lati di una sfinge (simbolo, chi e perché ne fece uso, restano un mistero); l’altro oggetto è un fornello fatto da sottili strati sovrapposti di pietrisco, argilla e carbone, posti su un piano di lastre calcaree, sopra una grande macchia di cenere e carbone. In questo periodo, il nome della città pare essere stato Lupatia (forse, di origine etrusca), con l’arrivo dei romani nel II secolo a.C. il borgo fu ampliato e la zona paludosa delle Matine bonificata.
La ricchezza e la quantità di reperti antichi hanno permesso di tracciare un grafico di presenze umane della zona. Le varie masserie e i nuclei abitativi si estendevano lungo la via Appia che da Santeramo portava a Matera. Zona di produzione della ceramica, si sviluppò nella fase greca coinvolgendo anche i borghi vicini di Gravina, Altamura e Monte Sannace (Gioia del Colle). Nel Medioevo, la mano normanna di Federico II di Svevia si fece sentire anche qui, come nelle zone limitrofe, e molti edifici vennero ristrutturati a suo gusto.
Nel 1468, Santeramo divenne feudo dei Carafa, e dopo cinquant’anni passò ai Caracciolo che lo tennero fino ai primi anni del 1800. Le origini del nome Santeramo sono incerte. Esistono due versioni: la prima riguarda la presenza di un luogo di culto, con monastero, intitolato Eremo di Sant’Angelo; la seconda ipotesi, più accreditata, è legata al martire San Erasmo.
Centro storico
Il centro storico di Santeramo in Colle conta dodici edifici religiosi, tra i quali il più importante è la Chiesa di Sant’Erasmo vescovo e martire, patrono della città. Troviamo anche un monastero Francescano e i resti di uno Benedettino.
Varie architetture civili caratterizzano l’abitato, come il castello Tangorra e il Palazzo Marchesale Carafa-Caracciolo, risalente al 1576. Altro luogo da visitare, assolutamente, è il santuario rupestre della Grotta di Sant’Angelo.
Grotta di Sant’Angelo
Prima di proseguire, soffermiamoci sulla Grotta di Sant’Angelo, uno dei luoghi più interessanti di Santeramo e, più in generale, dell’Alta Murgia.
Si tratta di una grotta naturale di origine carsica situata nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, nel cui interno sono presenti graffiti e affreschi risalenti all’Alto Medioevo e al XIII secolo, le cui interpretazioni e valutazioni sono ancora in corso, come il recupero di oggetti. Si ipotizza che fosse un luogo di culto delle acque, per poi divenire luogo di preghiera cristiana dedicato all’Arcangelo Michele.
I graffiti rappresentano Croci di Sant’Andrea, per cui si è dedotto che la grotta fosse un punto di passaggio per pellegrini e devoti. Sono state avanzate diverse ipotesi al riguardo: una di queste indica che le croci fossero un atto di fede religiosa; un’altra propone la possibilità che fossero affermazioni d’identità per chi non sapesse scrivere, una sorta di firma.
Difficile una datazione certa delle incisioni, e di ogni croce presente, senza fonti certe. È stata fatta un’approssimazione storica, in base al disegno (forme e dimensioni): Croce nello scudo (XI-XII secolo); Croce monogrammatica (IV-V secolo); Croce nel quadrato (senza datazione precisa). Inoltre, si possono vedere disegni, iscrizioni, affreschi, tutti di difficile origine e datazione.
Curiosità ed eventi a Santeramo in Colle
Dopo l’unità d’Italia, anche Santeramo in Colle vide il nascere e svilupparsi il fenomeno del brigantaggio. Uno dei briganti più conosciuti d’Italia, che operava nella zona santeramana fu Carmine Cocco, conosciuto con lo pseudonimo di Donatello.
Nel giro di pochi anni, da semplice bracciante divenne comandante di un esercito di oltre duemila uomini, seminando terrore in tutto il Sud Italia; combatté anche nelle fila dei Mille di Giuseppe Garibaldi. Arrestato nel 1864 dalla gendarmeria Pontificia, venne processato nel 1870 da un tribunale italiano e condannato a morte, poi commutata in ergastolo. Benché considerato un ladro e un assassino, nella seconda metà del Novecento iniziò a essere rivalutato come eroe popolare, anche se la sua figura rimane ancora oggi controversa.
Il pane di Santeramo in Colle
Passando all’enogastronomia, il Pane di Santeramo è conosciuto per la particolare fragranza e gusto, per la crosta dorata e croccante e la mollica bianca e soffice che onorano la tradizione pugliese per i prodotti da forno e non lasciano scampo ai palati sopraffini.
Prodotto dalla lievitazione naturale con lievito madre e cotto in forni a legna di quercia, il Pane di Santeramo è fatto quasi esclusivamente con farina di grano tenero; è scelto dai migliori chef per la rivisitazione di piatti tradizionali, dall’antipasto al dessert. Santeramo in Colle, poi, è considerata la capitale della carne di cavallo, un vero cult gastronomico, selezionata e lavorata con cura da allevamenti che seguono antichi metodi tradizionali.
Altamura
Santeramo in Colle si trova a metà strada tra Bari e Matera, da cui dista appena mezzora di auto. Altri borghi storici da visitare, nelle vicinanze, sono: Gioia del Colle, Altamura e Gravina.
Anche questo sito di ritrovamenti archeologici importanti, Altamura ha un centro storico di ricco di architetture religiose, di cui 28 in uso e 6 abbandonate o diroccate. La Cattedrale è dedicata a Santa Maria Assunta, costruita sotto l’Imperatore angioino Federico II nel 1200 e oggetto di ristrutturazioni nel ‘500 e nel ‘700.
Gioia del Colle
Il centro di Gioia del Colle è caratterizzato da cinque archi: Cimone, arco Nardulli, Costantinopoli, Mastrocinto e San Nicola. Il più antico, San Nicola, funge da passaggio tra due abitazioni. Anche qui ci sono molte chiese, di cui 15 attive.
Il luogo è pieno di zone verdi, in particolare l’oasi del WWF chiamata il Bosco Romanazzi, nella zona di una cava artificiale in disuso del Monte Rotondo, e aree di scavi archeologici. Per la distanza dal mare, almeno una volta all’anno Gioia del Colle viene imbiancata dalla neve, mentre in estate il clima risulta caldo e umido.
Gravina
Il paesaggio di Gravina è caratterizzato dalle grotte in tufo, che a volte vennero trasformate in grandi edifici. Così è accaduto con la chiesa principale del paese: la chiesa di San Michele. Costruita nel X secolo da un blocco di tufo, conta cinque navate e quattordici pilastri. Si possono ammirare i resti di dipinti ancora apprezzabili.
Senza nulla togliere allo splendido mare pugliese, Gravina di Puglia è una località davvero molto interessante e consigliamo al turista di includerla nel suo itinerario di vacanza.
Conclusioni
Abbiamo scoperto assieme cosa vedere Santeramo in Colle e nelle sue immediate vicinanze. Un borgo collinare immerso nel verde e non molto distante dal bosco di Mercadante e da altri comuni degni di nota come Cassano delle Murge o Acquaviva delle Fonti.
Raggiungere Santeramo in Colle da Bari è molto semplice. Esistono diversi collegamenti in autobus oppure, se si preferisce utilizzare la propria autovettura, partendo da Bari è possibile percorrere la strada statale 100 che collega Bari a Taranto ed uscire nei pressi di Gioia del Colle.
Il tempo di percorrenza da Bari è di circa 50 minuti, essendo Santeramo lontana circa 52km dal capoluogo di Regione. Il nostro viaggio termina qui, non ci rimane che augurarvi buon viaggio alla volta di questa cittadina della Murgia.