La provincia di Bari ha certamente molto da offrire, dai comuni della costiera come Polignano a Mare e Monopoli, fino ad arrivare ai comuni situati sulla Murgia vi è davvero l’imbarazzo della scelta per il visitatore. Oggi partiremo alla volta di un piccolo comune che saprà sorprendervi con le sue bellezze. Scopriremo cosa vedere a Sannicandro di Bari e nelle sue immediate vicinanze.
Il comune di Sannicandro di Bari si innalza come una enorme fortezza bianca al centro di una vastissima pianura coltivata a uliveti. Fa parte di quelle piccole e grandi perle del nuovo turismo barese che partendo dal ricco centro storico del capoluogo invita i turisti ad andare a scoprire la provincia.
Dove spesso le sorprese non mancano! Infatti Sannicandro sembra quasi una “Bari in miniatura” e visitarla, o alloggiare qui, significa vivere immersi nella bellezza del territorio pugliese, in un ambiente di quiete campagnola, ma con tutti i servizi turistici di una vera città. E circondati da decine di località famose e affascinanti.
Indice dei contenuti
- Storia di Sannicandro di Bari
- Il Castello Normanno-Svevo
- Monumento ai caduti
- Le chiese di Sannicandro
- Nei dintorni di Sannicandro di Bari
- Conclusioni
Storia di Sannicandro di Bari
Le parole “di Bari” indicano una appartenenza storica millenaria alla storia e alla cultura della città di Bari e quasi tutti i paesi che si chiamano così hanno avuto un passato legato strettamente a quello del capoluogo. Quella famosa “Terra di Bari” testimoniata ancora oggi da antichi reperti.
Abitata fin dal VII secolo avanti Cristo, la zona che oggi è di Sannicandro si trovava all’incrocio di importanti vie commerciali. Non è un caso, quindi, che sia Greci, sia Romani, sia Barbari vollero insediarsi qui e controllare da questo borgo i movimenti – amici e nemici – tutto intorno.
Il primo documento che conferma l’esistenza di un centro urbano qui risale al X secolo dopo Cristo, ed è un atto di vendita che riferisce di un certo “locum ziziro” usando una parola saracena ripresa anche dai Normanni. La parola “ziziro” veniva da “aziz” e indicava qualcosa di meraviglioso. Dunque questo era un luogo meraviglioso già nel primissimo Medioevo.
Il borgo di Ziziro di Bari divenne San Nicandro durante il governo degli Altavilla, i quali provenivano da San Nicandro di Sicignano e ricrearono qui il marchio territoriale del loro potere. Grazie agli Altavilla, la cittadina venne fortificata con l’ampliamento delle mura e del castello preesistente.
Come molti altri paesi pugliesi, tra i secoli XII e XIV anche San Nicandro – o Sannicandro – fu un feudo di molte famiglie, dipendente tra l’altro in modo quasi diretto dalla chiesa. Raggiunse il massimo splendore nel XVIII secolo, poi iniziò un parziale declino. Il paese ritrovò nuova spinta nel XIX secolo, sviluppando numerose colture di viti, ulivi e frutteti che lo rendono, ancora oggi, una risorsa importante per l’intera Puglia. Attualmente, Sannicandro conta circa 10.000 abitanti.
Il Castello Normanno-Svevo
Il monumento più grande, bello e importante del comune di Sannicandro è ovviamente il castello. Un maniero imponente, elegante, giunto fino a noi in tutto il suo splendore anche grazie ai restauri condotti nel tempo. Oltre a questo, si possono ammirare chiese e antiche masserie nei dintorni.
Il Castello Normanno-Svevo fu costruito nel XII secolo all’arrivo della famiglia Altavilla. Il nucleo originario fu elevato sulle mura di un antico forte bizantino ormai in rovina e ampliato nel corso dei cento anni successivi.
Venne usato prima come forte difensivo, poi come residenza e infine come masseria! Nel XIII secolo, infatti, il castello serviva da rifugio per i cavalieri crociati e allo stesso tempo gestiva prodotti della terra e produzione di alimenti. Divenne proprietà dei Cavalieri Templari e completato con la costruzione di ben nove torrioni (oggi ne restano cinque).
Fra il 1300 e il 1800 il castello fu gestito dalla basilica di San Nicola di Bari e visse un lungo periodo fiorente. Seguì un grave degrado (con il fossato utilizzato come fogna pubblica!) che si risolse soltanto nella seconda metà del XX secolo. Il Castello venne acquistato dal comune, il fossato venne interrato e dopo il restauro oggi è un monumento aperto a tutti.
Monumento ai Caduti
Sono monumenti cari alla cittadinanza, e belli da vedere, anche quello dedicato ai Caduti (1929), un piccolo tempio in stile classico con una campana fusa con il bronzo “delle armi nemiche”; e il monumento alle vittime del bombardamento del 26 giugno 1943, situato nel cimitero comunale.
Le chiese di Sannicandro
Le chiese di Sannicandro sono piccoli gioielli d’altri tempi che ancora parlano un linguaggio di bellezza. Da visitare sicuramente:
- La piccola chiesa della Madonna di Torre (o del Sizzaro), una tipica architettura pugliese che fu anche la prima chiesa del paese. Risale a tempi antichissimi anche se fu restaurata nel XVIII secolo.
- Oggi la chiesa principale è la Madonna Assunta, costruita in centro storico nel 1815 per riunificare le varie comunità delle chiesine di periferia. Ha uno stile classico e semplice di fuori, che custodisce però grandi decori interni.
- La Madonna del Carmine (1958) è un edificio moderno e dalle forme futuristiche, molto poco monumentale; ma si trova sul luogo bombardato nel 1943 e dunque per la gente del posto è un monumento caro e storico.
Nei dintorni di Sannicandro di Bari
I dintorni di Sannicandro, totalmente coltivati a uliveti, vigneti, frutteti e orti sono disseminati di masserie più o meno grandi. Si tratta di veri e propri casali storici (tra i tanti: masseria Santa Chiara, masseria Parco Madonna, casale Macario, casale Fiorese, Squicciarini, Ricchioni … ) che qui vengono indicati come monumenti e che di fatto conservano spesso tutto il fascino del mondo contadino del passato.
Situato a 20 minuti di macchina da Bari, a 15 minuti da Modugno, a circa mezz’ora di strada da Cassano delle Murge e dai sentieri della bellissima Foresta di Mercadante, Sannicandro è la base ideale per andare alla scoperta di decine di itinerari turistici. Le spiagge baresi distano appena 40 minuti!
Conclusioni
Praticamente una appendice di Bari, Sannicandro è perfettamente e rapidamente collegato con ogni mezzo. L’aeroporto del capoluogo dista appena 25 km ed è connesso tramite la Statale 16 che sfocia nella Provinciale 236 (20 minuti di tragitto).
Chi arriva da fuori Puglia in macchina potrà seguire o l’autostrada A14, con uscita a Bari Sud o a Modugno, oppure tramite la Salerno-Reggio Calabria (uscita Sibari) per poi immettersi nella Statale 106 e nella A14 fino a Bari.
Chi arriva in treno dovrebbe scendere alla stazione di Bari Centrale e raggiungere Sannicandro in autobus. Oppure prendere un regionale per avvicinarsi fino alla stazione di Acquaviva delle Fonti (ma è una complicazione inutile!). Ricordiamo sempre che a Bari si può anche arrivare in nave, e proseguire poi dal porto con autobus locali.