Cosa vedere a San Marco la Catola

San Marco La Catola è uno dei borghi più piccoli della Puglia, abitato da circa mille anime. Si trova sui monti dauni a cavallo tra le regione di Puglia, Campania e Molise ed è proprio per questo che in questo piccolo paese possiamo trovare un mix di tradizioni e bontà culinarie uniche.

Oggi, infatti, andremo alla scoperta di questo piccolo comune della Daunia, in provincia di Foggia. Scopriremo assieme cosa vedere a San Marco la Catola e nelle sue vicinanze.

Un comune situato sui monti della daunia in Puglia, al confine con Campania e Molise. Come molti comuni della Puglia e di tutto il Sud Italia, anche San Marco la Catola ha una storia che si sviluppa per molti secoli e che ha lasciato moltissimi monumenti e luoghi di interesse all’interno del paese.

Questi edifici rappresentano le attrazioni principali che attirano turisti da tutta Italia e, in alcuni casi, anche dall’estero. Nonostante si tratti di un paese con meno di 1000 abitanti, il turismo qui è molto florido, in particolare in estate poiché si trova in uno dei territori più visitati anche per la bellezza dei panorami e amato particolarmente da chi predilige una vacanza immersa nella natura tra campagne e piccole colline.

Le bellezze architettoniche del paese si mescolano con boschi e torrenti incantevoli e offrono ai turisti una vasta scelta di luoghi nei quali trascorrere il proprio tempo. Vediamo un po’ della storia di San Marco la Catola e quelli che sono i principali monumenti e luoghi da visitare all’interno del paese e nei suoi dintorni.

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La storia di San Marco la Catola

Il nome la Catola deriva dal torrente che scorre accanto al paese, chiamato appunto la Catola. Secondo la tradizione storica a fondare San Marco la Catola fu un gruppo di reduci della sesta crociata, che ebbe luogo tra i 1228 il 1229 e fu voluta da Federico II di Svevia. Alcuni prigionieri in Terra Santa, liberati dal sovrano, lo avrebbero seguito in Puglia fondando successivamente la città.

Nei secoli successivi il paese passò sotto la dominazione degli Aragonesi e fu pedina di scambio per importanti matrimoni politici. Importante fu il sodalizio tra gli Aragonesi e i Pignatelli, che mantennero il feudo fino agli inizi dell’Ottocento.

Come detto, l’importanza storica di San Marco la Catola così come quella di tutti i paesi limitrofi, ha lasciato diverse testimonianze nei monumenti e negli edifici religiosi sparsi per tutto il paese. Parliamo in particolare di chiese e di santuari. Importante, però, è anche la presenza del Palazzo Ducale della famiglia dei Pignatelli. Vediamo con ordine alcuni dei più importanti edifici di San Marco la Catola.

Chiesa madre san Nicola la Mira

Si tratta della chiesa principale di San Marco la Catola, i cui lavori cominciarono nel 1605 e terminano nel 1611. In quest’anno la chiesa fu consacrata alla Santissima Madre Vergine Maria e a San Nicola di Mira; la consacrazione avvenne per opera del cardinale Vincenzo Maria Orsini, famoso per essere diventato qualche decennio più tardi Papa Benedetto XIII. Al suo interno la chiesa conserva sette sepolcreti: uno per i sacerdoti, uno per la famiglia baronale e cinque per signori, artigiani e contadini. 

La chiesa fu oggetto di restauro nel 1910, anno in cui venne ricostruito il campanile a cupola rotonda. Tra le reliquie conservate all’interno della Chiesa di San Nicola di Mira spiccano quelle dei santi martiri Liberato, Aurelio, Simplicio e Benedetta. Sono notevoli anche gli altri oggetti di culto conservati all’interno, tra cui pergamene del Seicento e altri oggetti liturgici.

Palazzo Ducale

Il Palazzo Ducale, chiamato anche castello, è una costruzione del quattordicesimo secolo. Oggi in realtà si sono conservate soltanto le rovine ma la costruzione fu di proprietà della famiglia Pignatelli fino al 1821, anno in cui l’allora signore Giovanni Pignatelli decise di vendere alla famiglia Veredice di San Marco tutto il Palazzo Ducale e alcuni dei terreni attorno al paese per una cifra totale di 1000 Ducati.

Attualmente il palazzo è proprietà del geometra Francesco Ferrara, che è responsabile di molti interventi di consolidamento e restauro.

Bosco di San Cristoforo

Anche i dintorni del paese offrono tantissimi luoghi da visitare, la maggior parte dei quali completamente immersi nella natura e che rappresentano un itinerario naturalistico di tutto rispetto per tutti quei turisti che amano vacanze all’insegna delle passeggiate tra i monti e le campagne.

Uno dei boschi più incantevoli del Gargano è il bosco di San Cristoforo,  composto da diverse specie arboree di alto fusto. Degna di nota è la fauna del luogo: all’interno del bosco, infatti, è possibile avvistare esemplari di volpi, tassi, merli e cinghiali. Si tratta di un luogo ideale per trascorrere una giornata facendo un picnic circondati dal verde. Una meta da non lasciarsi scappare, tra le tante bellezze naturalistiche dello sperone di Italia.

Torrente Catola

Il torrente Catola, che dà il nome al paese, è un torrente che affluisce nel lago artificiale di Occhito. L’ente del turismo di San Marco la Catola ha reso tale luogo visitabile. Sulle sponde del torrente, infatti, è possibile sostare, fare dei picnic e anche pescare; nelle acque si trovano trote, carpe e rane.

Ponte Tredici Archi

Si tratta di un ponte costruito nella seconda metà del 1800 dall’ingegner Tommaso De Rosa. I lavori furono ordinati da Ferdinando II di Borbone, che decise di dare al paese una struttura formata da tredici archi costruiti in pietre vive e mattoni.

Dopo la Seconda guerra mondiale alcuni di questi archi furono ricostruiti a causa della loro distruzione ad opera dei tedeschi nel 1943. I soldati, in fuga dagli anglo-americani, decisero di far saltare quattro arcate centrali per sfuggire alla cattura.

Santuario della Madonna di Giosafat

La chiesa di Santa Maria di Giosafat è una costruzione del quattordicesimo secolo. Si trova appena fuori San Marco la Catola e, secondo la ricostruzione storica, Giovanni Battista Gaetano Pignatelli, ossia il feudatario del luogo nel 1585, chiamò i frati minori cappuccini e li invitò a costruire vicino alla chiesa un convento. Quest’ultimo edificio fu allargato fino ad inglobare completamente la chiesa.

La Madonna di Giosafat è protagonista di una curiosa leggenda: nel 1893 sarebbe apparsa in una località degli Stati Uniti e avrebbe avvertito alcune persone, in seguito trasferitesi a Celenza Valfortore, di un’imminente crollo della miniera del paese. Sempre secondo la leggenda, i minatori avrebbero ascoltato tale avvertimento e sarebbero riusciti a salvarsi proprio prima del crollo.

Conclusioni

Come abbiamo avuto modo di scoprire assieme, questo piccolo comune della Daunia ha sicuramente molto da offrire e con la nostra guida dedicata a cosa vedere a San Marco la Catola, sarete certamente in grado di addentrarvi in questi luoghi e gustare a pieno tutto quello che di meglio hanno da offrire.

Dal capoluogo di Provincia, Foggia, San Marco la Catola è facilmente raggiungibile in auto percorrendo la strada statale 17 che collega Foggia a Campobasso. Lungo il tragitto, inoltre, troverete i comuni di Lucera e Volturino o la vicinissima Carlantino che hanno molto da offrire ai viaggiatori. Una visita, quindi, è caldamente consigliata.

Non vi resta che preparare la valigia e partire per l’ennesima volta alla scoperta di questi luoghi unici, lontani dal caos cittadino ed adatti a chi predilige un turismo slow e di prossimità.

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Informazioni sull'autore

Jack Pastrano è nato a Napoli. Travel Blogger professionista, appassionato di viaggi, cultura e territorio. Da anni si impegna per valorizzare le bellezze del territorio italiano descrivendole con cura, passione e dedizione e mettendo il suo sapere al servizio degli utenti. Ama correre, fare trekking, ascoltare musica metal e - specie nei momenti di stress - sorseggiare del buon vino.

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