Portici è un comune italiano, campano, appartenente alla città di Napoli. Il comune presenta 53.084 abitanti. Un dato interessante è il fatto che sia il secondo comune italiano per densità di popolazione con circa 12 mila abitanti per km2.
Portici è ubicato nella zona ad ovest del Vesuvio e affaccia sul Golfo di Napoli. Oggi scopriremo cosa vedere a Portici e nelle sue immediate vicinanze.
Il toponimo è legato a varie ipotesi: quella secondo la quale il nome derivi dai portici del foro dell’antica Ercolano, mentre l’altra ipotesi è legata alla leggenda per cui Portici sarebbe stata fondata dai romani intorno alla Villa di Quinto Ponzio Aquila. A conferma dell’accaduto ci sarebbe un reperto sotto gli scavi di Palazzo Mascabruno con l’emblema dello stemma comunale con un’aquila e l’iscrizione Q.P.A.
Successivamente, sarebbe stata annessa al territorio di Neapolis. La vera origine della città è sicuramente legata all’impero romano, infatti nel 1879 è stata rinvenuta una necropoli, databile tra III e V secolo nella vecchia cava del Granatello.
Portici fu citata per la prima volta in un documento del 968. Tra le varie cose per cui è conosciuta Portici, quella più importante è il fatto che essa sia la porta degli edifici del Miglio d’Oro del settecento napoletano.
Indice dei contenuti
- Porto del Granatello
- Villa d’Elboeuf
- Basilica di Santa Maria della Natività e San Ciro
- La Reggia di Portici
- Conclusioni
Porto del Granatello
Il Porto del Granatello è un porticciolo sul quale si affaccia il comune di Portici. Il nome del porto è legato al fatto che nel ‘700 tra Villa Menna fino al Convento della Santa Maria, ci fossero molte piante di melograno, chiamate in napoletano Ranate.
Carlo di Borbone ordinò l’edificazione della Reggia Reale tra il 1738 e il 1742. Nel 1740 fu commissionata la costruzione, invece, del “Fortino del Granatello”, per proteggersi da attacchi marittimi. Il suo successore Ferdinando IV fece costruire un piccolo porto nella marina del Granatello. Dal 1840 il porticciolo acquisì una maggiore importanza dato che gli fu affidata la funzione di sbocco dello stabilimento industriale di Pietrarsa, sede della prima linea ferroviaria napoletana, ubicata tra Portici, San Giovanni a Teduccio e San Giorgio a Cremano.
Con l’Unità d’Italia il porto divenne uno scalo commerciale di grande importanza. Durante la seconda guerra mondiale e gli anni successivi divenne satellite del porto di Napoli. Oggi nell’area del Granatello è presente Villa d’Elboeuf, tra le più antiche del Miglio d’Oro.
Villa d’Elboeuf
Villa d’Elboeuf è una villa del settecento di Portici ed è la prima delle ville del Miglio d’Oro, fu fatta edificare nel 1711.
La villa presenta una pianta rettangolare e si innalza su due piani con una loggetta rivolta verso il vesuvio e due balconate rivolte verso il mare.
Dopo la fine della costruzione nel 1715, la villa fu ceduta a Giacinto Falletti, che ospitò Carlo di Borbone nel 1738, che colpito dalla bellezza del posto decise di costruirvi la Reggia reale e successivamente acquistò la villa per farne una dependance reale.
La decadenza della villa iniziò con l’instaurazione della ferrovia Napoli-Portici che non favorì la comunicazione tra la reggia e il parco.
La villa è in fase di restauro dal 2019.
Basilica di Santa Maria della Natività e San Ciro
La Basilica di Santa Maria della Natività e San Ciro è una tappa di stampo architettonico-religioso da effettuare sicuramente nella visita a Portici.
Dopo l’eruzione del 1631 che distrusse la struttura precedente della chiesa, l’Università di Portici decise di costruirne una nuova. Gli abitanti del comune diedero tutti un contributo per l’edificazione, chi con oro e argento, chi con lavori fisici.
La nuova chiesa terminata nel 1642 presentava una pianta rettangolare, tre campate, le navate laterali con sei cappelle. Inoltre, subito fu realizzata una fonte battesimale con l’incisione Q.P.A.
Nel 1666 fu situata dietro l’altare la pala realizzata da Luca Giordano rappresentante la Natività di Maria Vergine.
Nel 1739 e successivamente nel 1758 furono intrapresi lavori di ampliamento e abbellimento.
Dopo la carestia e la pestilenza del 1763 si diffuse il culto per San Ciro e vi fu la richiesta al papa da parte dei cittadini di farne il patrono della città.
Dal 1853 al 2017 sono stati effettuati altri lavori, che hanno rimosso le tracce degli interventi di Vaccaro, cosa che si ritiene aver provocato un gran danno dal punto di vista artistico.
Oggi la chiesa affaccia su Piazza San Ciro, è caratterizzata da due torri laterali entrambe provviste di orologi. L’interno presenta tre navate e tra le opere più importanti troviamo la Natività di Maria di Luca Giordano, la Concezione di Bonito e la statua di San Ciro di Ferdinando Sperandeo.
Reggia di Portici
La Reggia di Portici è una dimora reale di tipo storico che è stata fatta edificare, come già detto in precedenza, da Carlo di Borbone, prima della costruzione della Reggia di Caserta. L’edificio è situato in un parco dotato di un giardino all’inglese e un anfiteatro.
L’edificazione dell’edificio iniziò nel 1738, la cui progettazione fu assegnata ad Antonio Canevari. Anche Bonito e Carrari diedero il proprio contributo nella realizzazione della reggia con elementi decorativi e scultorei.
Per il nuovo edificio vi si rifece a palazzi preesistenti, cosa che ha portato anche ad un lavoro di scavi, dal quale è rinvenuto addirittura un tempio con 24 colonne in marmo. Le opere trovate sono state conservate nel Museo di Portici, annesso all’Accademia Ercolanese.
Nel 1799 ci fu la rivoluzione napoletana e la corte, nella fuga, portò con sé a Palermo numerosi reperti. In quel periodo Giuseppe Bonaparte ordinò il trasporto degli oggetti antichi rimasti a Portici nel museo di Napoli. Nel 1818 anche i reperti portati a Palermo furono trasferiti nel museo napoletano. Ciò sancì la fine del museo di Portici.
Gioacchino Murat fece arredare nuovamente la reggia in modo lussuoso. Con Ferdinando II di Borbone la struttura fu collegata a Napoli ed ospitò anche Papa Pio IX.
Oggi la reggia è sede della facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Conclusioni
Considerando il passato che la vede prima linea ferroviaria collegata a Napoli, Portici non può che essere ben collegata.
Dalla Stazione Centrale di Piazza Garibaldi è possibile giungere a Portici attraverso la Linea 2 con direzione Salerno, attraverso la circumvesuviana che conta ben due fermate, quella di Portici Via Libertà e Portici Bellavista, nonché attraverso l’autobus 254.
Portici è un comune molto signorile, caratterizzato da resti storici, una bella vista sul mare, da una delle sedi dell’Università più antica d’Europa e anche da molti luoghi dediti allo svago e allo shopping.