In Puglia, per la precisione in provincia di Foggia, si trova un borgo dall’aspetto medievale, noto per la presenza di un famoso santuario che, dal VI secolo, è meta di pellegrinaggio. Stiamo parlando di Monte Sant’Angelo, il cui edificio più famoso è il Santuario di San Michele Arcangelo, patrimonio dell’Umanità UNESCO.
In realtà Monte Sant’Angelo è sede di ben due siti UNESCO; oltre al santuari, vi sono le faggiate vetuste della Foresta Umbra.
Il fascino di questo comune che conta 11.488 abitanti è dato non solo dal paesaggio in cui è immerso, circondato dal Parco Nazionale del Gargano, e dalla sua storia, ma anche dal fascino antico di alcune parti della città, come il rione Junno. In questo articolo scopriremo cosa vedere a Monte Sant’Angelo in occasione di una vacanza in Puglia.
Indice dei contenuti
- Il Santuario di San Michele Arcangelo
- Il complesso di San Pietro
- Castello di Monte Sant’Angelo
- Un giro al Rione Junno
- La Foresta Umbra
- La via Francigena del Sud
- Abbazia ed Eremi di Pulsano
- Conclusioni
Il Santuario di San Michele Arcangelo
Il viaggio alla scoperta di Monte Sant’Angelo non può non iniziare dal Santuario di San Michele Arcangelo, a cui si accede attraverso l’omonima Basilica, innalzata nel luogo dopo l’apparizione del Santo e, per questo, meta di pellegrinaggio.
La facciata della Basilica è sormontata dalla Torre Angioina, un campanile a pianta ottagonale commissionata da Carlo d’Angiò, re di Sicilia dal 1266 al 1282, per ringraziare il Santo in seguito alla conquista dell’Italia Meridionale.
Una lunga scalinata di epoca angioina, composta da 86 scalini divisi in cinque rampe, conduce verso il piano inferiore dove si trova la Porta del Toro, un meraviglioso portale ai cui lati si innalzano delle colonne tortili sostenute da leoni. Sopra il portale si può ammirare un affresco raffigurante l’episodio del toro della prima apparizione di San Michele.
Superato il portale, si accede a un ampio atrio che termina con le porte bronzee realizzate a Costantinopoli nel 1076, le quali segnano l’accesso alla grotta di San Michele dove è possibile ammirare l’altare della Madonna del Perpetuo Soccorso e l’altare di San Michele Arcangelo.
Il Santuario ospita anche il Museo Devozionale, le Cripte Longobarde e la Cappella della Riconciliazione.
Il complesso di San Pietro
Poco distante dalla Basilica di San Michele Arcangelo, si trova questo antico complesso formato dai resti dell’antica chiesa di San Pietro, dal battistero di San Giovanni in Tumba e dalla chiesa di Santa Maria Maggiore.
La chiesa di san Pietro era la più antica parrocchia della città, ma fu demolita alla fine dell’Ottocento, lasciando intatte solo alcune parti. Oggi possiamo ammirare il portale d’ingresso sormontato da un rosone, le colonne in granito e una struttura absidale del XII secolo.
L’abside permette di accedere al battistero di San Giovanni Battista, noto anche come Tomba di Rotari. L’edificio venne probabilmente commissionato da Pagano di Parma e Rodelgrimo del Gargano, ma un’errata interpretazione di una scritta commemorativa in cui era presente la parola “tumba” ha fatto ritenere a lungo che nella basilica fosse stato seppellito re Rotari. L’ingresso della basilica è decorato con bassorilievi, mentre l’interno è riccamente affrescato.
Poco distante, sempre nel complesso di San Pietro, si trova la Chiesa romanica di Santa Maria Maggiore. Caratterizzata da un interno diviso in tre navate, è ricca di dipinti e affreschi raffiguranti i Santi. Tra tutti, quello di maggior pregio è il dipinto dedicato a San Francesco.
Castello di Monte Sant’Angelo
Tra gli edifici più interessanti che è possibile ammirare a Monte Sant’Angelo troviamo il castello di origine normanna, costruito su commissione del Vescovo di Benevento Orso I nel IX secolo.
Al di sopra dell’imponente struttura, ampiamente modificata nel corso dei secoli, troneggia la Torre dei Giganti, una torre alta 18 metri e dotata di mura spesse 3 metri, voluta dai principi dell’Honor Montis Sancti Angeli. L’interno del castello è accessibile attraverso un ampio portale raggiungibile dopo aver attraversato il ponte che sovrasta il fossato. Una volta entrati, è possibile visitare la corte, le scuderie, le carceri, la sala del tesoro e il torrione.
Un giro al Rione Junno
Chi si reca a Monte Sant’Angelo deve assolutamente fare due passi per le strette viuzze del Rione Junno. In questo quartiere è possibile respirare ritornare indietro nel tempo, camminando tra le vecchie e candide casette a schiera e percorrendo stradine in pietra e scalinate.
Le basse case del quartiere, di epoca medievale, si innalzano sulle vie senza seguire uno schema urbanistico preciso, rendo dunque un po’ difficile orientarsi. Il fascino che emana ripaga del rischio di perdersi nel labirinto di vie e salinate.
La Foresta Umbra
Una visita a Monte Sant’Angelo non può dirsi completa se non si visita anche il secondo sito UNESCO: le faggete vetuste della Foresta Umbra, dove il termine “umbra” non si riferisce naturalmente alla regione, dato che ci troviamo in Puglia! Il nome deriva invece dal termine latino che significa “cupa”.
Questa immensa foresta occupa 10.000 ettari all’interno del Parco Nazionale del Gargano e ospita oltre 2000 specie vegetali, tra cui faggi alti più di 40 metri. La Foresta Umbra è affascinante anche dal punto di vista faunistico in quanto passeggiando tra gli alberi è possibile incontrare gufi, picchi, tassi, cinghiali, caprioli e gatti selvatici.
La Via Francigena del Sud
Da qualche tempo monte Sant’Angelo è stato aggiunto all’itinerario della Via Francigena, ossia il cammino percorso in epoche passate dai pellegrini e dai crociati che si recavano in Terra Santa passando da Roma.
Il tracciato pugliese identificato oggi come percorso della Via Francigena ha inizio presso il Valico di San Vito e conduce, paese dopo paese, fino al Santuario di San Michele Arcangelo, oltrepassato il quale ci si dirige verso il Gargano, detto il Monte Sacro.
Abbazia ed eremi di Pulsano
L’ultima tappa del nostro viaggio ci porta ancora una volta un po’ fuori Monte Sant’Arcangelo, verso l’abbazia di Pulsano, commissionata da papa Gregorio Magno nel VI secolo, e gli eremi circostanti.
Arroccati sulle rocce e di difficile accesso, gli eremi erano abitati in passato da eremiti e collegati tramite scalinate e sentieri. Tra quelli più semplici da raggiungere troviamo l’eremo di San Gregorio, all’interno della quale si può ammirare una mostra fotografica permanente. I più temerari potranno provare a raggiungere l’eremo di San Nicola percorrendo un ripido sentiero e una scalinata a strapiombo, protetti da un cordone.
Conclusioni
Come abbiamo avuto modo di vedere assieme, Monte Sant’Angelo ha certamente molto da offrire al visitatore. Panorami che dominano il Golfo di Manfredonia e che si estendono a perdita d’occhio, prodotti tipici gustosi e luoghi di culto. Insomma, c’è senza dubbio l’imbarazzo della scelta.
Con questa guida alla mano, che ti illustra nel dettaglio cosa vedere a Monte Sant’Angelo e dintorni, potrai partire alla volta di questo comune pugliese. Se ti trovi nei paraggi, infine, ti consigliamo di visitare i comuni di Manfredonia e Mattinata, anche per concederti un tuffo nelle splendide acque del Gargano.