Il Salento è uno dei luoghi più affascinanti della penisola italiana, tanto da spingere ogni anno turisti provenienti da ogni parte del mondo, intenzionati ad ammirare le bellezze di questa zona ed immergersi nelle sue acque cristalline.
A soli pochi chilometri dalle coste, sorge un borgo che ancora oggi affascina grandi e piccini con le sue storie ed attraverso le sue bellezze artistiche ed architettoniche: stiamo parlando di Melendugno. Oggi vi condurremo per mano proprio in questo piccolo lembo di terra salentina, mostrandovi nel dettaglio cosa vedere a Melendugno.
Questo paesino, abitato da poco meno di 10.000 persone, sorge tra Lecce ed Otranto, due perle del nostro splendido paese e del sud Italia e non a caso si distingue come uno dei comuni più turistici della costa adriatica salentina.
Melendugno si affaccia sul mare grazie ai suoi quindici chilometri di spiaggia, insenature, calette e dune che toccano le di sei marine Melendugno, ossia: Torre Specchia Ruggieri, San Foca, Roca, Torre dell’Orso, Sant’Andrea e Torre Saracena. La parte settentrionale della costa è caratterizzata dalla presenza di alcuni isolotti, mentre rivolgendo lo sguardo verso sud è possibile ammirare degli imponenti faraglioni.
Dalla costa melendugnese, osservando l’orizzonte quando è privo di foschie che ne velano la visuale, talune volte, è facile che si riesca a vedere a occhio nudo sia la meravigliosa isola albanese del Saseno e sia una scorcio delle montagne dell’Albania.
Indice dei contenuti
- Chiese e centro storico
- Palazzo Baronale D’Amely
- Riserva naturale Le Cesine
- Dolmen Gurgulante
- Le Due Sorelle
- San Foca
- Roca
- Origini e storia di Melendugno
- Come arrivare a Melendugno
Chiese e centro storico
Negli ultimi anni nel Salento abbiamo assistito a un boom economico di grande rispetto. A incrementare i guadagni di questa meravigliosa zona situata a sud della Puglia è stato sicuramente il turismo. Grazie alla riscoperta delle bellezze storiche, culturali e paesaggistiche di Lecce e provincia, i turisti hanno potuto conoscere l’esistenza di piccole realtà che non hanno nulla da invidiare a località molto più blasonate.
Centro storico di Melendugno
Appartiene a queste posti straordinari del Salento anche il comune di Melendugno. In virtù delle sue località balneari, monumenti storici e religiosi, borghi che conservano ancora il sapore antico di una volta, Melendugno attira ogni anno innumerevoli turisti provenienti da tutto il mondo.
Melendugno ha vissuto il suo periodo più fiorente durante l’epoca del feudalesimo. Il castello dei D’Amelj rappresenta il simbolo di questa epoca. Ubicato nel centro storico di Melendugno, il castello feudale si presenta in stile barocco, costruito in tufo su pianta quadrangolare.
Chiesa di Maria SS Assunta
Risalente al XVI secolo, la chiesa di Maria SS Assunta in origine aveva una sola navata, quella centrale. Successivamente nel 700 furono aggiunte anche quelle laterali e il campanile. Passeggiando all’interno della chiesa non si può far a meno di fermarsi, per una preghiera, di fronte l’altare, risalente al 600, della Madonna del Rosario.
Chiesa dell’Immacolata
Una delle strutture religiose più interessanti di Melendugno è la Chiesa dell’Immacolata, dedicata alla vergine. Questo edificio religioso ha più di 350 anni. Fu costruita, infatti, nel 1666 in prossimità della porta che conduceva verso il paese di San Foca.
Proprio per la sua posizione periferica, la chiesa era esposta ed i cittadini decisero di “fortificarla” attraverso un alto parapetto. Ancora oggi è possibile vedere il parapetto e questa opera di ingegneria affascina ancora adesso.
Palazzo Baronale D’Amely
Uno dei luoghi di maggiore interesse culturale di Melendugno è senza dubbio il Palazzo Baronale D’Amely, anche conosciuto come Castello di Melendugno. Il passaggio alla famiglia D’Amely avvenne agli inizi del 700′ e fu progettato dall’architetto Gian Giacomo dell’Acaya.
Questo imponente edificio oggi appartiene al comune di Melendugno e può essere ammirato in tutta la sua bellezza, ma un tempo veniva utilizzato come torre di avvistamento contro i nemici, soprattutto durante le scorribande ad opera dei turchi. Non a caso il Castello si trova proprio ai margini del centro abitato, poiché doveva fungere da presidio di difesa.
Ancora oggi è possibile ammirare elementi di difesa come ad esempio il fossato. Il palazzo, come accennato, venne realizzato da Gian Giacomo dell’Acaya, noto progettista che ha lasciato esempi di architettura in tutto il Salento e non solo.
Riserva naturale Le Cesine
Se siete amanti della natura, non potrete fare a meno di visitare la Riserva naturale Le Cesine, oasi WWF che sorge a pochi chilometri di distanza da Melendugno.
Questa riserva naturale, ricca di flora e fauna, si estende per quasi 350 ettari e corrisponde alla superficie dell’ultimo tratto di paludi costiere che un tempo si trovavano proprio qui, sulla costa salentina. All’interno della Riserva è possibile ammirare una vastità di alberi diversi come il leccio o la gariga, ma anche diverse specie di animali essendo un vero e proprio tesoro in fatto di biodiversità animale e vegetale.
L’oasi dista soltanto 12km da Melendugno e per raggiungerla, in auto, basta percorrere la SP142 per circa 20 minuti. In alternativa è possibile percorrere la SP1 oppure la SP366 e poi la SP145. In pochi minuti di auto potrete raggiungere questo luogo unico, gestito dal WWF, che saprà avvolgervi con i suoi colori e la natura incontaminata.
Dolmen Gurgulante
La zona del Salento è costellata di Dolmen, alcuni davvero interessanti da visitare. Si tratta di tombe megalitiche preistoriche, simili a quelle che si trovano nel sito archeologico di Stonehenge, famoso in tutto il mondo.
Tra i vari Dolmen e Menhir che troviamo in zona, uno dei più imponenti e bello da vedere è il Dolmen Gurgulante che si trova sulla strada che collega Melendugno a Calimera, precisamente in Contrada Montepiccioli. Questo Dolmen fu scoperto per la prima volta nel 1909 da Giuseppe Palumbo e da allora rappresenta una delle attrazioni principali di Meledugno, nonché sito archeologico di grande valore e meta di studiosi.
Le Due Sorelle
Una delle attrazioni principali, situata sul lato della costa, sono i faraglioni detti le Due Sorelle. Questi due imponenti faraglioni sorgono a pochi metri dalla grotta di San Cristoforo e sono molto singolari in quanto sorgono a pochi metri di distanza l’una dall’altra e sono quasi simmetrici tra di loro. Sembrano appunto due sorelle immerse nel placido mare adriatico.
Il loro nome, oltre alla similitudine tra i due faraglioni, si deve alla leggenda di due sorelle disperse in mare durante una violenta tempesta che si abbatté proprio su queste coste. Sulla costa troneggia, in tutto il suo splendore antico, la Torre di Guardia costruita per avvistare le navi turche.
Tra due alte scogliere troviamo ubicata l’insenatura di Torre dell’Orso. Una spiaggia caratterizzata da finissima sabbia color argento e un mare limpido e cristallino, meta principale degli amanti del mare. Alle spalle della spiaggia c’è una fitta e rigogliosa pineta, il luogo ideale per chi è alla ricerca di un posto in cui rinfrescarsi dalla calura estiva.
Se siete in zona, infine, è consigliata anche una visita presso la Grotta della Poesia, suggestivo specchio d’acqua limpida che assume le sembianze di una vera e proprio piscina naturale.
San Foca
Intorno al porto di San Foca si sviluppa il turismo di questa piccola località del Salento. In origine era un villaggio di pescatori, infatti il porto di San Foca è tra i più importanti tra Otranto e Brindisi.
La costa di San Foca è a falesia, ossia caratterizzata da insenature sabbiose e la presenza di scogli molto singolari conosciuti come “brigantini”, “lo scoglio del sale” e “lo scoglio dell’otto”. Quest’ultimo deve il suo nome alla sua particolare forma che ricorda proprio il numero otto.
Roca
Roca o Roca Vecchia si affaccia sul mar Adriatico. Oltre a delle spiagge bellissime e un mare trasparente, Roca è anche un luogo ricco di storia, testimoniata da importanti scavi archeologici che hanno portato alla luce le rovine dell’antico castello a picco sul mare, della Torre d’Avvistamento risalente al ‘500, al Santuario della Madonna di Roca costruito intorno al XVII secolo e le due grotte della Poesia, all’interno delle grotti c’è una sorgente d’acqua dolce.
Origini e storia di Melendugno
Intorno all’origine del nome Melendugno ruotano due versioni. La prima richiama una leggenda in cui si narra che Malennio, re dei Salentini e discendente di Minosse, avrebbe fondato la località costiera di Sirbar, l’antica Roca.
Quindi Melendugno deve le sue origini alla radice del nome del suo fondatore: Malen-nio che si trasformò prima in Malandugno (portatore di sventura) e in seguito in Melendugno, che significa portatore di dolcezza.
La seconda ipotesi fa riferimento alla produzione del miele che è tra le attività tipiche del posto, conosciuta in tutto il mondo. Una magnificenza, quest’ultima, ben rappresentata anche sullo stemma del comune di Melendugno.
Difatti, sullo scudo vediamo raffigurati alcuni alveari sul tronco di un pino intorno al quale svolazzano delle api. Nel dialetto locale il termine miele si pronuncia mele, da qui poi ha avuto origine, sempre secondo la leggenda, il nome Melendugno.
Risalgono all’età del Bronzo le prime testimonianze di insediamenti umani nelle campagne di Melendugno. Ma il primo centro abitato fu quello di Rocca Vecchia, durante la preistoria. Successivamente, in epoca romana i territori di Roca vennero abbandonati per poi ripopolarsi durante l’Alto Medioevo con i popoli provenienti dall’Impero Romano d’Oriente, che crearono i loro insediamenti all’interno di alcune grotte calcare.
Bisogna aspettare il conte di Lecce, Gualtieri di Brienne, per vedere la prima vera città ubicata nei territori che oggi appartengono a Melendugno. Infatti, il conte ricostruì la città fortificata di Roca Vecchia. L’invasione dei turchi prima, siamo nel 1481, e l’ondata selvaggia dei corsari barbareschi dopo, nel 1544, spinse il governatore d’Otranto, Ferrante Loffredo, a radere completamente al suolo la cittadina di Roca Vecchia.
Gli abitanti rimasti si spostarono verso l’entroterra dando vita a un piccolo villaggio, Roca Nuova, che ebbe vita breve, in quanto, a causa delle cattive condizione del territorio, a ridosso del 1800, fu definitivamente abbandonato. Il primo centro urbano di Melendugno deve la sua origine ai Normanni, nel XI secolo, per poi diventare teatro di guerra tra i Saraceni e i Greci.
Anche Melendugno ha vissuto l’epoca storica del feudalesimo. Grazie all’antica famiglia di feudatari D’Amelj, i primi a bonificarne i territori a partire dall’800, Melendugno conobbe il suo periodo di massimo splendore.
Come arrivare a Melendugno
Vediamo infine come raggiungere Melendugno prendendo come punto di partenza il suo capoluogo di provincia, ovvero Lecce. Elencheremo di seguito tutte le tratte possibili che vi permetteranno di arrivare a Melendugno in breve tempo sia attraverso un’autovettura oppure utilizzando i mezzi del trasporto locale.
In autovettura, basta percorrere la SP1 che conduce direttamente a Melendugno passando per Vernole. Questo percorso vi permette anche di soffermarvi per una breve visita ad Castri di Lecce che si trova proprio di strada. In alternativa è possibile percorrere la SS16 Adriatica in direzione sud, così facendo potrete ipotizzare una breve sosta a Cavallino o Caprarica di Lecce.
Per arrivare a Melendugno in Bus da Lecce potete prendere la linea 101 per poi scendere in Piazza Vittorio Veneto a Strudà. Da qui poi prendere il bus in direzione Borgagne che vi condurrà a Melendugno nel giro di 25 fermate. Il tempo di questo itinerario, considerando i cambi e le attese è di circa due ore se effettuato in giorni feriali.