Cosa vedere a Castrignano del Capo

Il Salento è un lembo di terra costellato di borghi e spiagge dalla candida sabbia ed acque cristalline. Tra gli infiniti borghi che caratterizzano questi luoghi, ce n’è uno che merita senza dubbio una visita.

Oggi capiremo cosa vedere a Castrignano del Capo e nelle sue immediate vicinanze, portandovi alla scoperta di questi luoghi. Viaggiando in Puglia, tra la serra di Vereto e la Costa Adriatica, si trova un borgo meraviglioso: Castrignano del Capo.

Dista circa 70 chilometri da Lecce, 42 da Gallipoli e soltanto 3 chilometri da Leuca. Nel suo territorio rientrano delle frazioni che sono diventate vere e proprie attrazioni turistiche, come Giuliano di Lecce, Salignano e, soprattutto, la famosa località turistica, Santa Maria di Leuca. Castrignano del Capo fa parte dell’associazione “Borghi Autentici” fin dal 2016.

Indice dei contenuti

Chiesa di San Michele Arcangelo

Vi sono molte testimonianze del passato che meritano essere visitate a Castrignano. La prima è la Chiesa Madre dedicata a San Michele Arcangelo, che è un edificio risalente al 1743.

Prezioso il portone centrale che è stato foggiato con dei basso rilievi e una statua in pietra del Santo a cui è intitolata la chiesa, che è inserita in una cornice che viene sostenuta da due colonne laterali.

La bellissima chiesa, costituita da un’unica navata, è dotata di ben sei altari laterali: 3 a destra e 3 a sinistra. Da osservare con particolare cura le tele che raffigurano San Michele, San Giovanni Battista, San Oronzo, la Madonna delle Grazie, la visita di Maria ad Elisabetta. Da notare anche una pregevole statua lignea di San Michele Arcangelo.

Giuliano di Lecce

Abbiamo accennato alle frazioni di Castrignano che attirano molti turisti e dobbiamo quindi parlare di Giuliano di Lecce che seppure ospiti soltanto settecento abitanti può sfoggiare un bellissimo Castello Feudale che conserva intatto il suo impianto originale.

Due torri quadrate affiancano il corpo del fortilizio dando così vita ad una facciata che ispira forza e maestosità. Ma è l’atrio centrale a colpire particolarmente: esso infatti si apre a tutti gli ambienti, sia a quelli del piano terreno in cui erano le scuderie, i locali della servitù, i depositi… e quelli del primo piano che raccoglievano le stanze riservate alla famiglia feudataria.

Ma a Giuliano troveranno pane per i loro denti anche i visitatori che cercano testimonianze di un passato remotissimo: il Menhir “Menzi” è un’attrattiva strepitosa in questo senso poiché è anche l’unico menhir della provincia con “cappello”.

Molto bella anche la chiesa parrocchiale, di impianto cinquecentesco, che ha avuto diversi interventi di ristrutturazione e ammodernamento nei secoli, che è dedicata a San Giovanni Crisostomo.

Da non perdere per gli amanti della scultura la statua lignea della Madonna ospitata nella Chiesa della Madonna del Canneto, edificio risalente al diciottesimo secolo. In ultimo in questa piccola frazione è di notevole interesse anche la chiesetta di San Pietro, che secondo alcune fonti, risalirebbe al decimo secolo e sembra che sia stata officiata dai monaci Basiliani o Benedettini.

Salignano

Altra frazione di grande rilevanza di Castrignano del Capo è senza dubbio Salignano, che prende il nome dalla maestosa torre costruita nel 1550 ed ancora in ottime condizioni.

Vi si trova ancora una scaletta che dal piano terra porta alla parte più alta fino alla conclusione della torre che è costituita, come spesso accadeva, da una serie di beccatelli. Molto belle anche le caditoie che si aprono da ogni lato e convergono fino al centro della torre.

Salignano ha una chiesa madre dedicata al Santo Protettore della frazione, ovvero Sant’Andrea Apostolo. L’edificio venne innalzato tra il 1788 e il 1854. Oltre alla cappella “Pirelli” e quella della “Madonna del Rosario”, che meritano senz’altro una visita, gli amanti della pittura apprezzeranno l’opera “La Purificazione” conservata nella Chiesa della Purificazione, edificio del sedicesimo secolo.

Nei dintorni di Castrignano del Capo

Da non perdere assolutamente, sempre nel comune di Castrignano del Capo, in altra frazione, la famosa Torre dell’Omomorto. Era questo un bastione di difesa edificato per contrastare l’opera delle navi Saracene che attaccavano le coste.

Fu eretta nel 1555 dal conte di Alessano, Andrea Gonzaga. Il nome della torre è dovuto al ritrovamento di ossa umane al suo interno. Questo edificio venne abbandonato nel diciassettesimo secolo e non ha più subito alcun restauro.

Ne consegue che restituisce a tutt’oggi il suo antico fascino. Abbiamo già accennato che la più famosa frazione di Castrignano del Capo è probabilmente Santa Maria di Leuca che oramai è diventata una meta turistica di grande richiamo per i turisti italiani, europei ed anche internazionali grazie a suoi scenari mozzafiato.

Da non mancare dunque una visita al faro di Santa Maria di Leuca, che è ubicato proprio sulla Punta Meliso, in una posizione di rara bellezza. Questo bellissimo faro fu progettato dall’ingegner Achille Rossi e fu ultimato e messo in funzione nel 1866 con la dotazione di un sistema a luce fissa.

L’altezza del della torre del faro è di ben quarantotto metri ed emette tre fasci di luce che riescono a rendersi visibili ai marinai anche a più di 40 chilometri di distanza. Questo faro merita senz’altro una visita anche perché una volta saliti 254 gradini si accede alla gabbia dell’apparato di proiezione, che oltre a dare un’idea del funzionamento dell’impianto, offre l’opportunità di godere di una vista meravigliosa.

Castrignano del Capo: origini e storia

Vi sono delle tracce evidenti in tutta la zona che testimoniano che la località era già abitata in età paleolitica.

I reperti che sono stati ritrovati nelle grotte del Diavolo, Tre Porte, Titti e Cala dell’Elefante, non lasciano dubbio alcuno. Nella sua storia Castrignano ha sempre ospitato un castello che era una vera e propria fortezza contro le invasioni degli stranieri, ma questa fortificazione fu rasa al suolo da un terremoto nel 1456 e ricostruito un secolo dopo.

Il castello però non bastò a difendere il paese dalla mano degli Algerini che sbarcarono a Leuca nel 1624. Castrignano era stato dato in feudo ai Conti de Alneto della Ratta, nel 1280, e passò di mano in mano a diverse famiglie: de Caniano, Pignatelli, Bilitta, Ayerbo, della Gatta, della Barliera, de Frisis ed a Fabrizio Guarini, ai Balzo, ai Di Capua, ai Gonzaga, ai Brayda, agli Aragona.

Questo continuo passaggio di proprietà ha costituito poi una vera ricchezza per il piccolo borgo: infatti ogni famiglia cercava di impreziosire il paese con un segno del proprio prestigio.

Conclusioni

Il nostro viaggio a Castrignano del Capo termina qui, ma prima di lasciarvi vogliamo fornirvi qualche informazione utile per raggiungere Castrignano nel minor tempo possibile e godere così al massimo di tutte le bellezze di questo territorio.

Partendo da Lecce, in autovettura, è possibile raggiungere Castrignano attraverso la SS16 e successivamente la SS275. Il tempo di percorrenza stimato è di circa un’ora e durante il tragitto passerete anche per la splendida Gallipoli che merita senza dubbio una visita.

Per raggiungere Castrignano del Capo, potete anche scegliere di utilizzare i mezzi pubblici. Vi basterà prendere il bus 05336 che vi condurrà in circa 1h20m nella vicinissima Gagliano del Capo. Castrignano sarà raggiungibile anche a piedi nel giro di una ventina di minuti.

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Informazioni sull'autore

Jack Pastrano è nato a Napoli. Travel Blogger professionista, appassionato di viaggi, cultura e territorio. Da anni si impegna per valorizzare le bellezze del territorio italiano descrivendole con cura, passione e dedizione e mettendo il suo sapere al servizio degli utenti. Ama correre, fare trekking, ascoltare musica metal e - specie nei momenti di stress - sorseggiare del buon vino.

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