Il Salento ha davvero molto da offrire al turista che intende trascorrere qualche giorno in tranquillità immergendosi in acque splendide oppure visitando bellezze culturali e paesaggistiche uniche al mondo. Nella guida di oggi andremo a scoprire cosa vedere a Bagnolo del Salento, un borgo caratteristico che vi conquisterà con le sue meraviglie.
Bagnolo del Salento è un piccolo borgo collinare, con meno di 2 mila abitanti, che si estende nel versante orientale della penisola salentina; situato a circa 100 metri di altitudine nell’ondulato altipiano a nord est di Maglie, si trova in prossimità del gradino occidentale della Serra di Montevergine.
Per quanto riguarda il clima, riscontriamo temperature miti in inverno, e calde afose in estate, dunque prettamente Mediterraneo.
Indice dei contenuti
- Origini e storia
- Centro storico
- Chiesa di Santa Maria dei Martiri
- La chiesa di Mater Domini
- I cordai
- Grotta basiliana
- Il monumento di San Giorgio Martire
- I dintorni di Bagnolo del Salento
- Conclusioni
Origini e storia
Il nome di Bagnolo si pensa derivi dal latino Balneum-Balneolum (bagno) in quanto si ritiene che il centro sia sorto in epoca romana e ospitava bagni termali. Nel tempo, a partire dal periodo normanno, la stazione è citata nei documenti con le diciture Banghiolo, Bagniulo, Balneolus.
Recenti studi, invece, fanno risalire l’origine del nome alla parola greco-bizantina “Βαλανεῖον”, cioè “Vasca”, a riprova di un antico insediamento formatosi durante la nascita dell’antica produzione del calcestruzzo. Le antiche vasche in cui questo materiale sarebbe stato prodotto, di cui si attesta la presenza nelle storie popolari, avrebbero dato nei secoli al paese il nome attuale. Rimarrebbe, con tale teoria, fondamentale la presenza delle falde acquifere sotterranee, essendo l’acqua elemento essenziale nella produzione del calcestruzzo.
La prime tracce di insediamenti umani nella zona di Bagnolo del Salento risalgono all’età del bronzo, in base alla datazione di alcuni monoliti (Menhir) rinvenuti. La tradizione, ripresa anche da molti storici del luogo, vuole che la fondazione del centro sia da far risalire all’epoca romana imperiale, ai tempi del grande Vespasiano, periodo durante il quale Otranto divenne una colonia romana.
Fu creata col nome di Bagneum e pare ospitasse bagni termali. In seguito fu centro bizantino e poi normanno. Poco prima del 1200, venne assegnato al barone Montefusco, da Tancredi d’Altavilla, come compenso per aver aiutato a liberare i familiari di quest’ultimo dall’esilio greco imposto loro da Ruggero II. Il centro, divenuto casale, in quel periodo si chiamava Balneoli. Nel 1332 il feudo era proprietà della famiglia Castruccio, poi passò sotto il controllo dei Costello.
All’inizio del 1400 divenne proprietà di Maria d’Enghien, moglie di Raimondello Orsini del Balzo, che trent’anni più tardi la vendette all’ospedale di Santa Caterina di Galatina, fondato dallo stesso Orsini del Balzo e diretto dai frati francescani.
Da quel momento, fino alla fine del periodo del feudalesimo, la storia di Bagnolo resta legata alle vicende dei francescani e degli olivetani, subentrati ai primi nel 1507. Nel 1485, re Ferdinando I di Napoli infeudò Giovanni Castriota con le terre di Soleto e San Pietro in Galatina col titolo di conte e duca. E in seguito, lo stesso ebbe la giurisdizione sulle terre di Bagnolo e Aradeo.
Centro storico
I luoghi d’interesse storico di Bagnolo del Salento sono legati, come in tutti i borghi antichi della Puglia, agli edifici religiosi e ai monumenti di carattere archeologico che svelano la narrazione dei luoghi stessi. Nonostante, Bagnolo sia un piccolo centro, troviamo diverse architetture religiose da visitare.
La chiesa Madre di San Giorgio sorge sulle fondamenta dell’antica parrocchiale risalente al XV secolo. Venne ricostruita intorno al 1850 e consacrata dal vescovo di Otranto, Vincenzo Andrea Grande il 3 settembre dello stesso anno.
La facciata neoclassica reca sull’architrave della porta centrale la statua equestre di San Giorgio, presente già nel precedente edificio. L’interno conserva alcune opere dell’antica chiesa, nel presbiterio accoglie l’altare maggiore in marmo colorato e alle spalle il grande organo in legno stuccato del ‘700. Lungo le navate vi sono gli altari minori dedicati ad altre figure religiose, quasi tutte di fine ‘500 e del ‘700.
Chiesa di Santa Maria dei Martiri
Poi, troviamo la chiesa di Santa Maria dei Martiri edificata alla fine del XV secolo conserva un’immagine bizantina della Madonna. L’intitolazione originaria ricorda l’eccidio di Otranto del 1480, quando l’esercito ottomano convinto di attaccare Brindisi, saccheggiò e trucidò la popolazione otrantina presente che si rifiutava di rinnegare la religione cristiana.
La chiesa venne restaurata nel 1707, e nel 1809 venne soppresso il monastero. Infine, nel 1885 diventò cimitero comunale. L’interno presenta sei altari barocchi in meravigliosa pietra leccese.
La chiesa di Mater Domini
La chiesa di Mater Domini, di origine bizantina, venne ricostruita nel 1921 conservando dell’originario edificio solo la parte absidale databile tra l’XI e il XIII secolo. La facciata è neoclassica e l’abside bizantina conserva affreschi chiaramente rimaneggiati o del tutto rifatti come i dipinti raffiguranti le stazioni della passione di Cristo.
L’affresco centrale raffigura l’immagine della Vergine col Bambino affiancata da San Gregorio Nazianzeno da un lato e San Giovanni Crisostomo dall’altra, divenuta in seguito quella di San Francesco di Sales. Il Palazzo Papaleo, risalente al XIX secolo, è un edificio civile che merita una visita.
Il sito archeologico posto sulla strada provinciale per Cursi, pone in vista uno dei Menhir (monoliti) più importanti del Salento, per dimensioni, ed è realizzato in pietra leccese. È alto più di 4 metri e presenta dimensioni di base 46×31 centimetri.
I cordai
Una nota curiosa del posto è rappresentata dalla presenza dei cordai. In passato, infatti, la più importante attività artigianale era la produzione di corde realizzate con paglia di palude che cresceva lungo le rive dei laghi Alimini.
Questa veniva raccolta, ammassata e battuta con un grande martello di legno per raggiungere l’elasticità e la flessibilità indispensabili per essere intrecciata. L’intreccio si eseguiva con un arnese formato da una ruota fissata a un supporto e munita di una manovella centrale che serviva per far rotare la corda.
Questa attività, per le mutate condizioni di vita e per l’avvento del nylon, smise di essere remunerativa e oggi è quasi inesistente. Però è rimasto il simbolo della tradizione e, ancora oggi, gli abitanti di Bagnolo del Salento sono detti zucari (cordai) in riferimento alla loro specializzazione produttiva del passato.
Grotta basiliana
Altra curiosità del posto è la grotta basiliana: un insediamento rupestre di epoca bizantina situata nell’estremo confine orientale del feudo di Bagnolo, nei pressi della Serra di Montevergine.
La grotta, scavata nella roccia calcarea, è costituita da una grande sala con la volta sorretta da un pilone centrale ricavato nella roccia stessa. Lungo le pareti rimangono piccole tracce di affreschi, danneggiati da umidità e abbandono, e mensole utilizzate per appoggiarvi le lucerne.
Il monumento di San Giorgio martire
Il monumento di San Giorgio martire, poi, venne eretto nel 1838 per riconoscenza per aver salvato i bagnolesi da un fulmine abbattutosi sulla chiesa parrocchiale durante un violento temporale.
La festa per il santo fu introdotta dai Basiliani ed è da segnalare il fatto che, mentre la tradizione vuole San Giorgio sempre raffigurato a cavallo mentre combatte il drago, a Bagnolo è raffigurato a piedi, con la corazza, l’elmo e la lancia, mentre uccide il mostro che è ai suoi piedi. La Festa di San Giorgio si festeggia la prima domenica di agosto, anche se ricorre il 23 aprile ed è una delle più sentite.
I dintorni di Bagnolo del Salento
Bagnolo di Salento si trova a circa 50 chilometri da Gallipoli e da Santa Maria di Leuca, due posti meravigliosi del litorale italiano, e pugliese nello specifico. È collegata a diverse strade provinciali e statali, che facilitano la visita di paesi limitrofi come Corigliano, Otranto, Ugento e Aradeo.
Anche la splendida Lecce è raggiungibile facilmente, a meno di 40 chilometri, e Galatina a soli 20 chilometri. Insomma, decidere di fermarsi a Bagnolo del Salento può rivelarsi una bella esperienza di vacanza culturale, enogastronomica e di relax al mare o in collina. Raggiungere Bagnolo del Salento partendo dal capoluogo della Regione Puglia, ovvero Bari, è molto semplice.
In autovettura basta percorrere la SS16 in direzione Lecce. Bagnolo si trova a pochissimi minuti di auto dalla città di Maglie e, soprattutto, da Otranto e questo la rende un ottimo punto strategico per soggiornare in Salento senza spendere troppo.
Conclusioni
Come abbiamo avuto modo di scoprire, Bagnolo ha sicuramente molto da offrire e abbiamo capito nel dettaglio cosa vedere a Bagnolo del Salento senza tralasciare i suoi dintorni, altrettanto ricchi di attrazioni che meritano una visita.
Il nostro viaggio in questa caratteristica località salentina termina qui, non vi resta che preparare la valigia e partire per questo ennesimo viaggio alla volta di uno dei luoghi più belli del sud Italia. La nostra guida vi aiuterà a non perdere neppure una delle tante bellezze paesaggistiche e culturali che questo luogo ha da offrire.