Cosa vedere ad Alberobello

Alberobello è una delle località internazionalmente più famose della Puglia e forse anche d’Italia. Non a caso è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio mondiale nel 1996, soprattutto per i suoi inconfondibili Trulli. Sono queste costruzioni che la rendono caratteristica e unica al mondo, degna di un viaggio verso il Sud Italia. 

Alberobello è nel sud della Puglia, un poco nell’entroterra, a circa 60 chilometri da Bari e 30 chilometri da Monopoli. È raggiungibile facilmente in auto e in treno. È anche servita da una linea Flixbus, che tocca Roma, Milano e diverse altre città italiane.

Oggi cercheremo di mostrarvi tutto ciò che questa località ha da offrire, scoprendo assieme cosa vedere ad Alberobello e nelle sue immediate vicinanze. Non ci resta che augurarvi buon viaggio alla volta di questo piccolo gioiellino pugliese.

Indice dei contenuti

I Trulli, patrimonio mondiale Unesco

Non si può parlare di Alberobello senza cominciare dai trulli. Nel 1996, l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) ha iscritto i Trulli di Alberobello nella lista del World Heritage Site. Si tratta di luoghi di eccezionale valore culturale, storico, scientifico o di altro tipo, che per definizione contengano ‘un patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore per l’umanità’.

I Trulli sono caratteristiche costruzioni a pianta circolare o rettangolare, edificate con malta e pietra calcarea locale e con un tetto di piramidale o conico, alto quasi come la struttura sottostante. Il nome deriva dalla parola greca trullos, che significa ‘cupola’. Questo nome, tuttavia, si è cominciato ad utilizzare molto tardi, mentre per molti secoli il Trullo è stato chiamato semplicemente casedda, il nome originale usato nella zona.

La storia della costruzione dei Trulli

La tecnica di costruzione risale agli antichi insediamenti umani della zona, precedenti all’epoca greca e romana, è unica al mondo ed è stata studiata e poi riprodotta in altri luoghi. Bisogna però dire che non esistono reperti di trulli risalenti a queste epoche, e quelli più antichi sono databili circa al XVI secolo.

Secondo l’UNESCO, intorno alla metà del 1500 in una parte dell’odierna città di Alberobello esistevano circa quaranta trulli. L’insediamento si sviluppò poi a partire circa dal 1620, quando il conte Gian Girolamo Guercio di Acquaviva ordinò di costruire un forno, un mulino e una locanda. All’epoca, forno e mulino erano edifici pubblici, cui tutti i cittadini potevano accedere versando una somma ‘di affitto’ più o meno alta.

Lo sviluppo e la costruzione di nuovi trulli continuò con buon ritmo fino a inizio Ottocento, per poi declinare in maniera graduale. Secondo una vecchia teoria, ormai considerata giustamente senza alcun reale fondamento storico, invece che da tecniche e metodi di costruzione molto più antichi i trulli nacquero per… evitare di pagare la tassa sulla casa!

Si dice che a metà del 1600 il conte di Acquaviva si accordò con i contadini in modo da trovare un modo per non pagare le tasse sulle abitazioni che erano state stabilite dal sovrano di Napoli, Filippo III. Il risultato di quell’accordo furono i trulli,  che proprio per la loro tecnica costruttiva possono essere facilmente abbattuti. In pratica, quando giungeva notizia che stava per arrivare il funzionario preposto a censire le abitazioni e raccogliere le tasse, i contadini facevano crollare il trullo in modo da non pagare.

È chiaro che questa non è che una leggenda, sia perché non tiene conto della presenza precedente di molti trulli, e sia perché la cosa in sé è decisamente assurda. Tuttavia, mette l’accento ancora una volta sulla particolarissima e ingegnosa tecnica di costruzione di questi edifici.

I Rioni di Alberobello

Nell’antico Rione Monti di Alberobello si trovano oggi circa mille trulli, e la passeggiata all’interno di questo antico e suggestivo quartiere è una tappa assolutamente obbligata per il turista. Ci sono molti negozi tipici e ristoranti, e molti trulli sono attrezzati come alberghi o bad & breakfast, quindi si può anche provare l’emozione di dormire in queste antiche e uniche costruzioni. 

Sempre nel Rione Monti è possibile ammirare la chiesa di Sant’Antonio, la famosa ‘chiesa a trullo’, costruita a inizio Novecento.

Un po’ meno frequentato ma di sicuro interesse è invece il Rione Aia Piccola, con circa quattrocento trulli. Qui non ci sono attività commerciali turistiche, l’atmosfera è quasi magica, tutto è rimasto come diversi secoli fa. Passeggiare nelle piccole stradine e nei vicoli è un’esperienza fuori dal tempo.

Citiamo ancora il Trullo Sovrano, un’imponente costruzione con ben 12 cupole, costruita verso la fine del 1700. È l’unico trullo a due piani.

Al suo interno è ospitata la Casa Museo, con i suoi ambienti tradizionali e i suoi suggestivi arredi antichi e tradizionali.

Chiesa dei Santi Cosma e Damiano

Una tappa importante per il turista può anche essere la vista alla Chiesa dei Santi Medici Cosma e Damiano, i patroni della città. In questo caso, non ci troviamo però di fronte a un trullo ma a una chiesa settecentesca dalla forma classica, non distante dal Trullo Sovrano già citato.

Venne costruita sui resti di un edificio religioso precedente, dedicato a Santa Maria delle Grazie. L’odierna facciata non è però del Settecento, ma costruita nel 1885.

Di notevole interesse artistico è il portale, con pregevolissime incisioni e sculture. Per coloro che hanno fede cattolica, segnaliamo all’interno due reliquie, che la tradizione attribuisce ai Santi Cosma e Damiano.

A spasso nelle campagne

Anche nelle campagne circostanti è possibile trovare un certo numero di trulli, originali e in ottime condizioni di conservazione. A sud di Alberobello, il turista potrà immergersi nell’oasi naturale del parco Bosco Selva, con sentieri e aree attrezzate per picnic e con giochi per bambini.

Per chi ama le escursioni, molto interessanti sono i percorsi cicloturistici della Valle d’Itria, in particolare seguendo una parte della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, che nella sua interezza attraversa quattro regioni per più di 500 chilometri di estensione.

Dintorni di Alberobello

Alberobello può anche essere base per visitare luoghi e città vicine, ricche di storia e manifestazioni culturali. Fra queste ultime, Martina Franca e dintorni ospitano ogni anno in estate il Festival della Valle d’Itria, con i suoi concerti e i suoi spettacoli.

A Castellana Grotte si possono visitare un le caratteristiche grotte, fra le più interessanti e note d’Italia. Putignano, poi, ospita il tradizionale carnevale e, per i credenti, conserva le reliquie di Santo Stefano. Insomma, consigliamo una gita ad Alberobello a chiunque ami cultura, tradizione e natura. Non ve ne pentirete.

Conclusioni

Alberobello ha certamente molto da offrire, sebbene sia conosciuta principalmente per la presenza dei Trulli, sono molte le attrazioni che meritano una visita approfondita.

Se vi trovate da queste parti, potete addentrarvi in Valle d’Itria e visitare altri comuni vicini come ad esempio Noci, Rutigliano, Noicattaro, Conversano oppure spingervi verso la costa ed immergervi nelle acque cristalline di Cozze, Polignano a Mare, Monopoli e Mola di Bari. Insomma, dall’entroterra alle coste, il territorio offre vasta scelta.

Il nostro viaggio virtuale ad Alberobello termina qui. Con questa guida alla mano, saprete sempre cosa vedere ad Alberobello e potrete godervi al massimo il vostro soggiorno in Valle d’Itria tra storia, tradizioni e buon cibo.

Pronto per la partenza?

Booking.com

Informazioni sull'autore

Jack Pastrano è nato a Napoli. Travel Blogger professionista, appassionato di viaggi, cultura e territorio. Da anni si impegna per valorizzare le bellezze del territorio italiano descrivendole con cura, passione e dedizione e mettendo il suo sapere al servizio degli utenti. Ama correre, fare trekking, ascoltare musica metal e - specie nei momenti di stress - sorseggiare del buon vino.

Ti potrebbe piacere: