Cosa vedere ad Adelfia

Adelfia è una cittadina pugliese a meno di 20 chilometri da Bari, forse non molto nota e poco nominata negli itinerari turistici. È invece una località molto particolare, con diversi elementi davvero interessanti per il turista che ama la storia, la cultura e le bellezze naturali.

Il comune di Adelfia è nato a inizio Novecento dalla fusione dei due borghi di Montrone e Canneto di Bari. Benché vicine, le due comunità avevano tradizioni e anche dialetti differenti, cosa che per molti anni non favorì l’integrazione.

Oggi, tuttavia, questa sua particolarità storica si è trasformata in un vantaggio, e permette al turista di ammirare due centri storici risalenti al XIV secolo. Pur distinti nelle loro caratteristiche e a pochissima distanza fra loro, offrono comunque una facciata comune, nella quale è possibile passeggiare e assaggiare le prelibatezze della cucina locale.

Adelfia dista una ventina di minuti di auto dal capoluogo di regione, Bari, e dalle spiagge del Salento; entrambe le località valgono almeno una visita. Partiamo per un viaggio virtuale alla scoperta di questi luoghi e scopriamo assieme cosa vedere ad Adelfia e nelle sue vicinanze: buon viaggio!

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Centro storico di Adelfia

Il centro storico di questo piccolo comune poco distante dal capoluogo di Regione, offre bellezze architettoniche sicuramente degne di nota ed una visita è consigliata. Tra le architetture civili e religiose presenti nel centro storico di Adelfia, meritano particolare attenzione Palazzo Angiulli, il Palazzo che ospita la sede del comune di Adelfia, la Torre Normanna ed il Palazzo Conte Sabini.

Soffermandoci esclusivamente sulle architetture di tipo religioso, invece, troviamo la Chiesa Madre Parrocchia Immacolata Concezione (e San Vittoriano) – Adelfia Canneto. Infine, sempre nel centro, è possibile ammirare il castello Marchesale.

Il Castello Marchesale

L’intera Puglia è costellata di antiche dimore, castelli, fortificazioni, a riprova dell’importanza sia economica che militare delle regione. Fra queste compare anche il Castello Marchesale di Montrone, cui è stata attribuita la qualifica di monumento nazionale.

La struttura di base di questo palazzo risale al 1390, quando il feudatario di Montrone Nicolò Dottula ne inizia la costruzione.

La funzione originaria del castello era sì di abitazione, ma conteneva anche forti elementi a caratteristica difensiva, come la presenza di fortificazioni e possibilità di alloggiamento delle truppe. Col passare del tempo, questa funzione perde la sua importanza e la struttura venne ampliata prima dal nobile napoletano Giambattista Galioti, che lo acquistò nel 1519, e poi nella seconda metà dei 1600, quando divenne proprietà dei Marchesi Bianchi-Dottula.

La famiglia ne è tutt’ora proprietaria, benché non vi abiti più da tempo. Si tratta quindi di una residenza privata e non pubblica, che però viene aperta al pubblico per le visite in diverse occasioni nel corso dell’anno. Per conoscere le date di apertura si può chiamare il comune di Adelfia.

La visita è davvero consigliata. Le sale interne sono intatte, perfettamente conservate e ricche di arredi di pregio, oggetti d’arte e di artigianato. Il percorso comprende ben venti saloni, tutti affrescati; le antiche cantine; una grande raccolta di antichi attrezzi e utensili di uso contadino; e la Cappella di San Rocco, costruita a inizio Settecento, anch’essa riccamente affrescata e contenente tre reliquie attribuite a San Mansueto da Milano, San Giustino, filosofo e padre della Chiesa, e Santa Speciosa di Pavia.

Chiesa Madre di Montrone e San Trifone

La Chiesa Madre è dedicata a San Nicola e si trova nella parte antica del borgo di Montrone. Sulla facciata, uno stemma indica come inizio dei lavori di costruzione l’anno 1711; sappiamo dai documenti antichi che fu costruita a spese dell’erario, essendo crollata qualche anno prima la precedente Chiesa Madre.

I lavori si conclusero quindici anni dopo e la chiesa fu benedetta il 23 settembre 1726. In quel momento, però, la struttura era priva di campanile, che invece venne innalzato a metà Settecento.

Nei tre secoli successivi, la chiesa venne in diverse occasioni restaurata e abbellita con nuovi dipinti e sculture, senza tuttavia che venisse alterata la struttura architettonica originaria.

All’interno delle chiesa si può ammirare la statua del martire greco del III secolo San Trifone, detto in dialetto locale u’ piccinin nuest.

Il culto di San Trifone è presente in diverse località pugliesi, Bari compresa.  La tradizione di Montrone attribuisce due miracoli al Santo: il primo in occasione della peste del 1770, che il Santo scacciò. E il secondo nel 1783.

Secondo la tradizione, in quell’anno tutti i campi della zona subirono un’invasione di cavallette. Fu proprio il diretto intervento del Santo che le scacciò, salvando i raccolti.

All’interno della chiesa sono presenti un grande dipinto e una statua del Santo, statua che viene portata in processione durante la festa patronale che si tiene ogni anno fra ottobre e novembre. la festa comprende numerosi appuntamenti sia religiosi che civili, e si conclude con un grande spettacolo di fuochi d’artificio.

Sempre in relazione all’architettura religiosa, notevoli per l’appassionato le due chiese di Santa Maria del Principio a Montrone e della Madonna della Stella a Canneto , risalenti ai secoli XII e XIII.

In relazione a quest’ultima, la leggenda dice che Stella Beatrice, figlia del Signore del luogo Gualtieri Giosuè, si ammalò gravemente. Il marito, allora, pregò e fece voti alla Madonna, che intervenne e salvò la ragazza. Venne quindi eretta una cappella intitolata alla Madonna della Stella.

Nei dintorni: Masseria Don Cataldo

Nella zona attorno ad Adelfia non è raro trovare masserie abbandonate, vestigia di un’epoca in cui la vita contadina si svolgeva con ritmi e consuetudini diverse rispetto all’epoca odierna. Molte di queste sono interessanti da visitare, ma di sicuro un posto d’onore lo merita l’antica masseria Don Cataldo, nei dintorni di Adelfia.

Risale alla fine del XII secolo, e fu utilizzato per centinaia di anni come abitazione e come azienda agricola. Il nome deriva da uno dei suoi proprietari, il gesuita Cataldo de Nicolai, ed è detta ‘Castello delle Fascine’, in relazione a successivi proprietari.

La costruzione è imponente, con facciata principale in pietra e i resti di un affresco in alto. All’interno si accede tramite due scalinate semicircolari davvero particolari. Vi sono poi due torri, forse costruite a scopo difensivo contro razziatori o briganti.

All’interno si aprono diverse camere, ma il vero tesoro della Masseria è rappresentato dalla grande stanza ottagonale centrale, completamente ricoperta di affreschi, presenti anche sul soffitto. Purtroppo, le loro condizioni di conservazione non sono buone.

Torre Normanna di Canneto

Come molte località pugliesi, anche Adelfia ospitava un castello fortificato normanno. Di esso rimane soltanto la Torre Normanna di Canneto, risalente al XII secolo.

Con la sua altezza di 19 metri campeggia sulla vicina campagna, ma la particolarità sta nella galleria che si diparte dai suoi sotterranei e conduce in aperta campagna, verso Acquaviva. Con ogni probabilità, si trattava di una via di fuga e di rifornimento in caso di assedi nemici.

Conclusioni

Adelfia, come abbiamo avuto modo di scoprire assieme, offre infinite opportunità per il visitatore che intende godersi qualche giorno di relax in questi luoghi. Può risultare, inoltre, un ottimo punto di appoggio per visitare la città di Bari soggiornando in un luogo tranquillo ed economico.

Se siete nelle vicinanze, potrete prendere in considerazione l’idea di visitare le vicinissime Grumo Appula e Palo del Colle o – se preferite spostarvi sulla costa – i comuni di Mola di Bari e Polignano a Mare (paese natio dell’indimenticabile Domenico Modugno ed ambientazione per vari film tra cui Cado delle Nubi di Checco Zalone).

Ora che sai cosa vedere ad Adelfia non ti resta che preparare la valigia e partire alla scoperta di questo piccolo angolo di Puglia, ricco di storia, tradizioni e buon cibo.

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Informazioni sull'autore

Jack Pastrano è nato a Napoli. Travel Blogger professionista, appassionato di viaggi, cultura e territorio. Da anni si impegna per valorizzare le bellezze del territorio italiano descrivendole con cura, passione e dedizione e mettendo il suo sapere al servizio degli utenti. Ama correre, fare trekking, ascoltare musica metal e - specie nei momenti di stress - sorseggiare del buon vino.

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